Oppressore ed oppresso si confondono in te che sei il mittente di queste lettere.
Un monaco, una guardia, un popolo in guerra.
Una storia inventata basata su fatti e persone reali. Un racconto senza censura di ciò che è accaduto e sta accadendo in Myanmar. Fatti trasportare tra i rivoluzionari, prova la paura di essere ricercato dalla polizia, fuggi nella giungla. Poi cambia immediatamente i panni e passa ad essere dall’oppresso all’oppressore.
01022021
Potrebbe sembrare una sequenza casuale di numeri, in realtà compongono la data di un evento molto ragionato: In quel giorno il capo della giunta militare del Myanmar, con un colpo di mano veloce ed improvviso, arresta la State Counselor Aung San Suu Kyi e tutti i vertici politici del National League for Democracy (NLD), annullando il risultato delle libere elezioni del 08 novembre 2020 vinte in maniera plebiscitaria dal Partito di Suu Kyi.
UN COLPO DI STATO
Da allora è cronaca nera poco nota alla comunità internazionale perché disinteressata ad intervenire per fermare il perpetuarsi di violenze, repressioni, arresti ed uccisioni. Questo libro mira ad accendere una seppure flebile luce di visibilità sul Myanmar… per chi quotidianamente resiste e combatte per il ripristino della democrazia in un paese liberato dalla morsa dittatoriale.
La scrittura per immagini che all’interno del libro scorre parallela al racconto scritto contestualizza i fatti narrati, si compone di fotografie scattate in analogico da un fotogiornalista-filmmaker birmano, del quale non riportiamo il nome per tutelare la sua famiglia ancora in Myanmar. Le immagini ritraggono i fatti avvenuti durante i primi sei mesi del colpo di stato a Yangon.
Michele Bellamy Postiglione, Principe di Limbin della dinastia Konbaung, ultimo principe birmano, che ha scritto l’introduzione del libro Lettere Dal Myanmar, attraverso la sua attività di “Principe attivista”, partecipa alla
rivoluzione sui social media con il progetto #freemyanmarsilentrevolution.
“Contribuire alla realizzazione di questo libro è un impegno morale, perché quotidianamente il mio pensiero va al popolo sofferente del Myanmar e ai ragazzi della generazione che rifiutano l’idea di un futuro in un paese soggiogato dai militari, piuttosto scelgono di morire combattendo per la libertà al grido di: WE MUST WIN”
Questo libro mira ad accendere una flebile luce di visibilità sul Myanmar, su chi quotidianamente resiste e combatte per il ripristino della democrazia in un paese liberato dalla morsa dittatoriale.
Mario Mari, nato in Toscana il 23/06/1995 é un curioso poeta rurale e rivoluzionario.
Ha pubblicato con Eretica Edizioni “Noah o elogio alla vita di campagna”.
Trasferitosi in Basilicata nel 2015 per Amore, ha avviato interessanti progetti personali volti all’ottenimento e alla promulgazione di una vita semplice, libera, fortemente in contrasto al vivere comune. Tornato in Toscana nel 2020 per rispondere alle sue responsabilità ha trascorso un paio di anni nella più conforme delle vite. Percepita la possibilità della coesistenza tra una vita canonica ed una più libera, abita oggi in una bellissima campagna. Fa il barista a Picerno dove abita, si sente padre e persegue i suoi progetti poetici, rurali e rivoluzionari.